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Questo spazio dedicato alle mie rubriche vuole essere un "posto" di condivisione, non solo di confronto su riflessioni o filosofie, ma anche e soprattutto sulla comunanza di esperienze di vita, di quotidianità, di concretezza, partendo da un semplice e allo stesso tempo complesso concetto che impariamo facendo e solo facendo impariamo. Tutti!

06/05/2024

Artigiani di felicità

Energia e Potenzialità nel Life Coaching Umanistico: La Strada Verso la Felicità

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06/05/2024

Artigiani di felicità

Energia e Potenzialità nel Life Coaching Umanistico: La Strada Verso la Felicità

Energia e Potenzialità nel Life Coaching Umanistico: La Strada Verso la Felicità

Nel contesto del life coaching umanistico, i concetti di energia e potenzialità rivestono un ruolo fondamentale. Questi elementi non solo alimentano il percorso di crescita personale, ma sono anche essenziali per il raggiungimento di una gratificazione personale profonda, distinta dal piacere fisico temporaneo. Questo tipo di gratificazione è la chiave per una felicità duratura e autentica.

Energia Interiore: Il Motore della Crescita Personale

L'energia interiore è la forza vitale che ci spinge verso il cambiamento e l'autorealizzazione. È una risorsa che tutti possediamo, ma che spesso rimane nascosta o sottoutilizzata a causa di vari blocchi emotivi, credenze limitanti o semplicemente per mancanza di consapevolezza. Nel life coaching umanistico, io ti aiuto a riscoprire e a canalizzare questa energia verso obiettivi significativi.

Questa energia non è solo fisica; è soprattutto emotiva e mentale. È la passione che sentiamo per le nostre aspirazioni, la motivazione che ci spinge a superare le difficoltà e la resilienza che ci permette di rialzarci dopo una caduta. Quando riusciamo a connetterci con la nostra energia interiore, siamo in grado di affrontare le sfide della vita con una prospettiva positiva e proattiva.

Potenzialità: Il Tesoro Nascosto

Ogni individuo possiede un insieme unico di potenzialità, talenti e competenze che, se coltivati, possono portare a realizzazioni straordinarie. Il life coaching umanistico si concentra sull'identificazione e lo sviluppo di queste potenzialità. Non si tratta solo di riconoscere i propri punti di forza, ma anche di capire come utilizzarli al meglio per raggiungere i propri obiettivi.

La scoperta delle proprie potenzialità è un processo di autoesplorazione che richiede tempo e impegno. Il coach supporta il cliente in questo viaggio, fornendo strumenti e strategie per esplorare nuove possibilità, superare gli ostacoli e trasformare i limiti in opportunità di crescita. Questo processo di scoperta e sviluppo delle potenzialità porta a una maggiore autostima e fiducia in sé stessi, elementi cruciali per il benessere e la felicità personale.

Gratificazione Personale Profonda: Oltre il Piacere Fisico

Uno degli aspetti distintivi del life coaching umanistico è l'enfasi sulla gratificazione personale profonda. Questo tipo di gratificazione va oltre il piacere fisico e temporaneo, come mangiare un cibo gustoso o acquistare un nuovo oggetto. Si tratta di un senso di soddisfazione che deriva dal raggiungimento di obiettivi significativi e dal vivere in armonia con i propri valori e ideali.

La gratificazione personale profonda è legata al senso di realizzazione e al riconoscimento del proprio valore intrinseco. È una sensazione di pienezza che nasce dall'aver fatto qualcosa di significativo, dall'aver contribuito positivamente alla propria vita e a quella degli altri. Questa forma di gratificazione è sostenibile nel tempo e porta a una felicità autentica e duratura.

Il Fondamento della Felicità

Nel life coaching umanistico, il raggiungimento della felicità è visto come un processo continuo di crescita e autorealizzazione. La felicità non è un traguardo da raggiungere una volta per tutte, ma una condizione che si costruisce giorno dopo giorno attraverso scelte consapevoli e azioni coerenti con i propri valori e desideri profondi.

La combinazione di energia interiore, potenzialità sviluppate e gratificazione personale profonda crea una base solida per il benessere e la felicità. Quando siamo in grado di connetterci con la nostra energia interiore, di riconoscere e sviluppare le nostre potenzialità, e di cercare una gratificazione che vada oltre il piacere immediato, creiamo le condizioni ideali per una vita piena e soddisfacente.

Per concludere l'energia e le potenzialità sono strumenti potenti nel percorso del life coaching umanistico. Essi permettono di accedere a una gratificazione personale profonda, che è essenziale per il raggiungimento della felicità autentica. Investire nel proprio sviluppo personale e nella comprensione di ciò che ci rende veramente felici non solo arricchisce la nostra vita, ma ci porta anche a vivere con maggiore consapevolezza e pienezza. La felicità è un viaggio continuo, e con la giusta guida e gli strumenti adeguati, possiamo renderlo il più appagante possibile.

Non esiste una ricetta della vita felice, non lasciatevi ingannare da chi ve la vuole vendere. La ricerca della felicità è assolutamente personale e strettamente legata alle potenzialità di ognuno di voi, e il coaching fa appello proprio alla fiducia in voi stessi e al vostro modo, unico, di vivere le vostre relazioni sociali. 

Continuate a seguirmi per ispirazioni di felicità! 

A presto!

Santina

07/04/2024

Artigiani di felicità

L'arte di essere autentici

l arte di essere autentici

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07/04/2024

Artigiani di felicità

L'arte di essere autentici

L'Arte di ESSERE AUTENTICI

Cari lettori,

Benvenuti in questo meraviglioso mese di aprile, un periodo che porta con sé la promessa di nuovi inizi di crescita personale. Oggi vorrei invitarvi a riflettere su un concetto fondamentale per il nostro benessere interiore: l'espressione autentica di sé stessi.

Nella frenesia della vita moderna, è facile perdersi tra le aspettative degli altri, i loro giudizi, le norme sociali e le pressioni esterne. Tuttavia, ciò che veramente ci rende felici è la capacità di abbracciare la nostra autenticità e di mostrarla al mondo senza paura.

Immaginatevi come un abile artigiano che crea il suo lavoro con passione e maestria. Il suo lavoro è un'espressione del suo io più profondo. Così anche noi, nella nostra esistenza, siamo chiamati a “imparare” la nostra felicità con la stessa cura e dedizione.

Ma cosa significa veramente essere autentici? Significa avere il coraggio di mostrare al mondo chi siamo veramente, senza maschere o filtri. Oggi poi…con tutti i filtri che abbiamo, forse è ancora più difficile che un tempo!!!

Significa abbracciare la nostra unicità e le nostre imperfezioni con gratitudine e accettazione. Significa vivere secondo i nostri valori più profondi, anche quando ciò significa essere in disaccordo con gli altri. Ma, cavolo, non possiamo piacere a tutti…e menomale!!!

L'arte di essere veramente sé stessi non è un compito facile. Richiede coraggio, tanto, consapevolezza e un profondo viaggio interiore. Significa esplorare i nostri valori, i nostri desideri più profondi e le nostre passioni più autentiche. Cercando il SENSO E IL SIGNIFICATO delle cose che facciamo, di tutte le cose che facciamo.

Quando ci permettiamo di essere autentici, ci apriamo a un mondo di possibilità. Le relazioni diventano più genuine, poiché ci connettiamo con gli altri sulla base della verità e della sincerità. Le sfide della vita diventano più gestibili, poiché ci avviciniamo ad esse con la forza interiore che solo l'autenticità può portare.

Ma come possiamo coltivare questa autenticità nella nostra vita quotidiana? Sempre con il DDF, considerando che nessuno regala niente! Ricordi?... DATTI DA FARE!!!

1)Innanzitutto, dobbiamo imparare a conoscerci veramente. Solo quando comprendiamo chi siamo veramente possiamo sperare di esprimerlo al mondo. Abbi coraggio e guarda in faccia anche le tue ombre… Rispondi a questa domanda, e scrivi, non a mente:

A COSA VUOI DARE PRIORITÀ NELLA TUA VITA? Semplificare la nostra vita non vuol dire sprofondare nella pigrizia, ma proprio il contrario, sbarazzarci delle cose superflue, delle mille cose secondarie che ci fanno perdere solo tempo, significa RIPRENDERCI IL TEMPO PER OCCUPARCI DELLE COSE SERIE,  e smetterla di raccontarci le “storie dell’orso” per non agire.

2)In secondo luogo, dobbiamo praticare il perdono, sia verso noi stessi che verso gli altri. L'autenticità non significa perfezione; significa accettare le nostre imperfezioni e quelle degli altri con compassione e gentilezza. Ora rispondi a quest’altra domanda:

PENSANDO AD UNA DISCUSSIONE OPPURE AD UN PROBLEMA CHE STAI AFFRONTANDO, QUAL È LA RISPOSTA DIVERSA CHE POTRESTI DARE? Io spesso parlo con la televisione mentre guardo un film, con le lamentele giustificate di mio marito, e mi rendo conto di quanto sia semplice capire cosa dovrebbe fare o non fare il protagonista per tirarsi fuori dai guai…eccola la diversa prospettiva… da fuori lo sguardo è diverso, mentre quando siamo coinvolti in una particolare situazione SEMBRA che la visuale di restringa…APRILA, è solo la tua visuale che sì è ristretta non la prospettiva!!!

3)Infine, dobbiamo trovare il coraggio di vivere secondo i nostri valori, anche quando ciò significa essere in disaccordo con la massa. Questo non è sempre facile, ma è essenziale per il nostro benessere emotivo e spirituale. Rispondi all’ultima domanda:

NON È TEMPO DI SMETTERE DI PAGARE PER LE TUE PAURE? Rinunciare ad una scelta o non fare un passo avanti per paura di fallire, può diventare molto, ma molto più pericoloso che il fallimento stesso. Fai un bilancio: in entrata la FELICITÀ E IN USCITA LE PAURE… se le paure sono di più, hai bisogno di me, perché hai bisogno di allenare le tue potenzialità distintive per vincere la paura che ti blocca! E perchè, come in economia, se le uscite sono di più delle entrate via in bancarotta!!! 

Come artigiani della nostra felicità, siamo chiamati a riscoprire e valorizzare SEMPRE la nostra anima con l'autenticità e la sincerità. Solo attraverso la vera espressione di sé stessi possiamo sperare di raggiungere una felicità duratura e significativa.

Vi invito, quindi, a riflettere su questa idea mentre trascorre aprile. Che questo mese sia un'opportunità per abbracciare la vostra autenticità più pienamente e per vivere la vostra vita con coraggio e passione.

CIAO

Santina

 

 

10/03/2024

Giorni che contano

I primi 1000 giorni

i primi 1000 giorni

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10/03/2024

Giorni che contano

I primi 1000 giorni

I Primi 1000 Giorni: Fondamentali per la Vita di un Bambino e della Nuova Famiglia

Nella filosofia Montessori, i primi 1000 giorni di vita di un bambino sono considerati fondamentali non solo per lo sviluppo individuale del piccolo, ma anche per la creazione di una solida base familiare. Questo periodo critico, che inizia dalla concezione e si estende fino ai due anni di età, è un momento di crescita e trasformazione tanto per il bambino quanto per i genitori.

Maria Montessori sottolineava l'importanza di rispettare i bisogni e i ritmi naturali dei bambini, e questo concetto è particolarmente rilevante nei primi 1000 giorni di vita. Durante questo periodo, il bambino attraversa una rapida serie di sviluppi fisici, emotivi e cognitivi, ed è essenziale fornire un ambiente che supporti e incoraggi questi processi.

Uno degli elementi chiave della filosofia Montessori è la creazione di un ambiente preparato, che sia sicuro, stimolante e adatto alle esigenze del bambino. Questo concetto si applica anche alla nuova famiglia che si sta formando attorno al neonato. I genitori devono essere consapevoli del loro ruolo nell'ambiente del bambino e impegnarsi a fornire un sostegno amoroso e rispettoso.

Durante i primi 1000 giorni, i genitori hanno l'opportunità di costruire un legame profondo con il loro bambino. Attraverso il contatto fisico, lo sguardo amorevole e la comunicazione empatica, i genitori possono instaurare una relazione di fiducia e sicurezza che sarà fondamentale per lo sviluppo emotivo del bambino.

Inoltre, i primi 1000 giorni rappresentano un'opportunità per i genitori di educarsi e prepararsi al loro nuovo ruolo. Attraverso la lettura, la partecipazione a gruppi di supporto e l'interazione con altri genitori, è possibile acquisire conoscenze e competenze che renderanno più gratificante e soddisfacente l'esperienza di genitorialità.

La filosofia Montessori incoraggia anche l'indipendenza e l'autonomia fin dalla più tenera età. Durante i primi 1000 giorni, i genitori possono promuovere lo sviluppo di queste qualità offrendo al bambino opportunità di esplorazione e di sperimentazione in un ambiente sicuro e strutturato.

Un altro aspetto importante dei primi 1000 giorni è l'alimentazione. Durante questo periodo cruciale, è essenziale fornire al bambino una dieta equilibrata e nutriente che supporti la sua crescita e sviluppo. I genitori possono anche utilizzare questo momento per instaurare sane abitudini alimentari che dureranno per tutta la vita del bambino.

Infine, i primi 1000 giorni sono un momento prezioso per creare ricordi e tradizioni familiari. Attraverso la condivisione di momenti speciali, come le prime parole, i primi passi e i compleanni, i genitori possono creare un legame duraturo con il loro bambino e costruire un patrimonio di esperienze e ricordi che dureranno per sempre.

In conclusione, i primi 1000 giorni di vita di un bambino sono un periodo straordinario di crescita e trasformazione, sia per il bambino stesso che per la nuova famiglia che si sta formando attorno a lui. Seguendo i principi della filosofia Montessori e rispettando i bisogni e i ritmi naturali del bambino, i genitori possono creare un ambiente amorevole e stimolante che favorirà lo sviluppo ottimale del bambino e il benessere della famiglia nel suo insieme.

05/02/2024

Le domande degli occhi

Lo sguardo incantato

lo sguardo incantato

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05/02/2024

Le domande degli occhi

Lo sguardo incantato

Lo sguardo incantato: decifrare le domande degli occhi dei bambini.

Nei primi anni di vita gli occhi dei bambini diventano finsestre aperte sulle meraviglie del mondo che li circonda. Esplorare il linguaggio silenzioso di questi piccole persone significa rispondere ai loro bisogni in modo amorevole e delicato. 

Gli occhi dei bambini piccoli diventano il canale principale di comunicazione e spesso dietro uno sguardo attento si celano domande che vanno al di là delle parole, È compito nostro, come adulti, genitori ed educatori sintonizzarsi su questa forma di comunicazione che divanta una danza senza parole in cui gli occhi dei bambini ci narrano una storia piena di curiosità, desideri e bisogni. 

La chiave per interpretare con successo le domande degli occhi dei bambini è l'osservazione attenta e la sensibilità nei confronti delle loro esigenze. Uno sguardo triste potrebbe rivelare una richiesta di coccole e di conforto, mentre uno sgurado curioso può essere la manifestazione di una mente assetata di conoscenza. Il segreto che deve diventare la nostra scoperta è ascoltare con gli occhi invece che con le orecchie, capire con il cuore e rispondere con amore. 

Spesso, la risposta ad un bisogno espresso atraverso lo sguardo non richiede parole complesse, ma gesti, amorevoli e attenzione genuina. Un sorriso caldo, un abbraccio delicato o una carezza leggera possono essere risposte potenti a domande che solo gli occhi dei bambini sanno formulare. La connessione tra adulto e bambino si rafforza attraverso questa comunicazione silenziosa, creando un legame profondo e duraturo. 

Cerchiamo d'immergerci nel mondo dei bambini senza pensare di sapere già tutto, cercando d'imparare a decifrare i loro sguradi e a rispondere con amore e comprensione. Ogni sguardo è un invito a entrare nel loro universo e a rispondere alle domande nascoste dietro ai loro occhi pieni d'innocenza e meraviglia. 

 

05/02/2024

Artigiani di felicità

L'arte della gestione del tempo

l arte della gestione del tempo

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05/02/2024

Artigiani di felicità

L'arte della gestione del tempo

L'arte della gestione del tempo: il ruolo cruciale della consapevolezza

Viviamo in un mondo frenetico, ma nella frenesia quotidiana, c'è un'arte sottile che gli artigiani di felicità padroneggiano: la gestione del tempo consapevole. Nella corsa contro il tempo la consapevolezza diventa la chiave per sbloccare una vita più appagante. 

Introduzione alla consapevolezza

Nel vita di tutti i giorni, il tempo scorre veloce, molto veloce. Sappiamo, tutti, che la consapevolezza è il telaio che tiene insieme ogni istante della nostra vita e riuscire a prendersi il tempo per essere consapevoli di ciò che stiamo facendo in ogni momento diventa la base per un gestione della nostra esistenza più efficacie. 

Sculture di priorità

Come scolpire una statua pregiata, la consapevolezza ci aiuta a definire le nostre priorità. Come artigiani di felicità mettiamo in primo piano quello che è veramente importante, così da avere, o meglio da trovare il tempo per le nostre passioni, relazioni, benessere personale e crescita. Con la consapevolezza amica, ogni scelta di tempo, e di come usarlo, diventa uno scultura che dà forma alla nostra felicità. 

Tecniche di lavorazione del tempo

Nell'officina della vita, le tecniche di lavorazione del tempo diventano gli strumenti essenziali: 

  • la meditazione
  • la pianificazione strategica
  • e il riconoscimento dei momenti di flusso, ossia di particolare trasporto e attenzione,

sono gli scalpelli di noi artigiani di felicità. La consapevolezza infatti ci guida nel taglio preciso che vogliamo dare alla nostra gestione evitando gli sprechi cercando di dare un ritmo di vita più equilibrato. 

Il rispetto per l'unicità del tempo

Ogni istante è unico, come un'opera d'arte irripetibil. È necessario abbracciare anche qui la consapevolezza evitando il tranello della procrestinazione e struttando ogni momento. Solo la consapevolezza ci permette di appressare il presente, senza farci prigionieri del passato o ansiosi per il futuro. 

UN CAPOLAVORO CHIAMATO VITA

Imparare la gestione del tempo diventa vitale per scolpire il nostro capolavoro, chiamato vita. La consapevolezza è la guida che ci permette di modellare ogni giorno la nostra opera unica, irripetibile e piena di significato e sentimento. Praticando la consapevolezza affiniamo le nostre abilità e diventiamo, mano a mano, maestri dell'arte di vivere felici. 

NON DIMENTICARTI MAI CHE LA FELICITÀ S'IMPARA!!!

 

 

29/10/2023

Artigiani di felicità

La Felicità: Un Treno per una Vita Piena di Significato

la felicita un treno per una vita piena di significato

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29/10/2023

Artigiani di felicità

La Felicità: Un Treno per una Vita Piena di Significato

La Felicità: Un Treno per una Vita Piena di Significato

La felicità è un obiettivo che ogni individuo cerca di raggiungere nella sua vita. È una sensazione di gioia, soddisfazione e contentezza che rende la vita degna di essere vissuta. L'importanza di essere felici per la vita è innegabile, poiché influenza positivamente la nostra salute fisica e mentale, le nostre relazioni e il nostro successo complessivo.

La felicità e la salute sono strettamente legate. Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che le persone felici hanno una maggiore aspettativa di vita, un sistema immunitario più forte e una migliore salute cardiovascolare. La felicità libera endorfine, noti come "ormoni della felicità", che riducono lo stress e l'ansia, migliorando il nostro benessere generale. Inoltre, le persone felici sono più propense a adottare uno stile di vita sano, tra cui una dieta equilibrata e l'esercizio fisico regolare.

Le relazioni interpersonali sono un altro ambito in cui la felicità gioca un ruolo cruciale. Essere felici favorisce la costruzione di relazioni più forti e durature. Le persone felici sono più empatiche, amichevoli e inclini a mettere da parte i conflitti. Questo crea un ambiente favorevole per lo sviluppo di amicizie profonde, rapporti familiari stabili e relazioni romantiche appaganti. La felicità è contagiosa, e quando si è felici, si tende a ispirare felicità negli altri, creando un circolo virtuoso di gioia condivisa.

Inoltre, la felicità è un motore di successo. Gli individui felici sono più produttivi, creativi e motivati. La felicità favorisce la fiducia in se stessi, l'ottimismo e la resilienza, che sono chiave per superare le sfide e perseguire gli obiettivi. Persone felici tendono a essere più impegnate nei loro compiti, trovando soddisfazione nel loro lavoro, e sono più propense a raggiungere il successo nelle loro carriere.

Ma come possiamo coltivare la felicità nella nostra vita?

Ecco alcuni suggerimenti:

1. Cerca il significato: La ricerca della felicità non dovrebbe limitarsi alla ricerca del piacere momentaneo. Trovare significato e scopo nella vita può portare a una felicità più duratura.

2. Pratica la gratitudine: Prenditi del tempo ogni giorno per riflettere su ciò per cui sei grato. Questo semplice esercizio può aumentare il tuo senso di felicità.

3. Coltiva le relazioni: Investi tempo ed energie nelle tue relazioni. Le connessioni umane sono un pilastro fondamentale della felicità.

4. Mantieni uno stile di vita sano: L'esercizio fisico regolare e una dieta equilibrata possono migliorare il tuo benessere fisico e mentale.

5. Pratica la mindfulness: La meditazione e la mindfulness possono aiutarti a vivere nel momento presente, riducendo lo stress e aumentando la tua felicità.

6. Fai ciò che ami: Cerca di trascorrere il tempo facendo ciò che ti appassiona. Questo ti riempirà di gioia e soddisfazione.

In conclusione, la felicità è una parte essenziale della vita che non dovremmo sottovalutare. La sua influenza positiva sulla salute, sulle relazioni e sul successo personale la rende un obiettivo degno di essere perseguito. Coltivare la felicità richiede sforzo e consapevolezza, ma i benefici che ne derivano sono inestimabili. Quindi, abbraccia la felicità come un treno per una vita piena di significato, e goditi il viaggio.

 

 

 

 

 

 

 

01/10/2023

Giorni che contano

Il cellulare sotto i tre anni non si da! Punto e basta, senza se e senza ma!

il cellulare sotto i tre anni non si da punto e basta senza se e senza ma

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01/10/2023

Giorni che contano

Il cellulare sotto i tre anni non si da! Punto e basta, senza se e senza ma!

Ottobre

Il cellulare sotto i tre anni non si da! Punto e basta, senza se e senza ma!

Non voglio in nessun modo demonizzare la tecnologia, non sarebbe possibile e non avrebbe nessun senso ormai, ma educare al suo utilizzo serve, eccome se serve, soprattutto vorrei sensibilizzare all’utilizzo corretto della tecnologia quei genitori che hanno bimbi piccoli e che hanno la responsabilità della crescita serena dei loro bambini nei fondamentali 1000 giorni che contano! Ossia i primi tre anni di vita!

Come scrivevo nel post di Instagram: i bambini hanno necessità, per apprendere, di fare esperienza concreta, di toccare con mano, magari anche con la bocca, di odorare con il naso l’aroma o il profumo, di udire con le loro orecchie i suoni, le musiche, i rumori, di “sentire” con il loro cuore le vibrazioni di un lavoro piuttosto che di un altro, per fare propria una determinata esperienza di apprendimento che sarà una risposta a bisogni di conoscenza e di evoluzione tanto da rendere quell’attività ripetibile nel tempo così da incrementare la propria autonomia.

Tutto questo cammino, che scritto così, in circa novanta parole, non sembra nemmeno una gran cosa, invece è il meraviglioso processo di crescita che il bambino fa da sé, se noi lo mettiamo nelle giuste condizioni per farlo!

Ora ditemi cosa fa un bambino che scorre le pagine del telefono? Oltre a scorrere le pagine.

Girare le pagine del telefono o pigiare un tasto non è sinonimo d’intelligenza, toglietevelo dalla testa! I bambini sono formidabili negli apprendimenti associativi cerco-clicco-guardo-sento, ma questo tipo di comportamento non ha niente a che fare con l’intelligenza o con il suo potenziamento.

Cosa imparerà un bambino che a tavola con i genitori guarda per tutto il pranzo un bel cartone animato sul telefono?

Cosa ricorderà una bambina di una passeggiata in montagna che nel passeggino invece di guardarsi attorno starà incollata al telefono?

I bambini fino a 4/5 anni non distinguono tra realtà e finzione e considerano reale qualsiasi cosa che vedono sullo schermo, il cervello dei bambini, come il nostro del resto, ha bisogno di tempo per adattarsi ai ritmi frenetici e super veloci della tecnologia. Troppi genitori sono convinti di avere a che fare con figli geni o fenomeni perché utilizzano agilmente smartphone o tablet, senza pensare che questi strumenti sono stati pensati, studiati, progettati e costruiti proprio per essere facilmente utilizzati da chiunque.

I bambini piccoli hanno una curiosità senza limiti ed è ovvio che siano attratti da lucine, tintinnii, vibrazioni o squilli curiosi che fanno i versi degli animali, ma per loro questi stimoli sono eccessivi e vanno evitati. I bambini piccoli hanno bisogno di tempo per esplorare, per assorbire, come scrivevo all’inizio dell’articolo, le varie attività e solo quando hanno analizzato a fondo una cosa possono passare ad un’altra. Il tempo della tecnologia non è quello dei bambini!

Voi siete il modello da cui vostro figlio o figlia impara e vi copierà in tutto o quasi. Impara da voi, osservandovi e imitandovi.

Mentre evitate che i vostri bambini piccoli usino il telefono educate voi stessi ad un utilizzo più consapevole dei dispositivi digitali.

 

Invito alla lettura

Mario Valle

La pedagogia Montessori e le nuove tecnologie

Un’integrazione possibile?

Il LEONE VERDE

 

02/04/2023

Le domande degli occhi

Leggere...leggere...leggere bene!

leggere leggere leggere bene

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02/04/2023

Le domande degli occhi

Leggere...leggere...leggere bene!

Leggere...leggere...leggere bene!

Questo articolo parla d'amore. L'amore che passa attraverso la lettura di un adulto che legge una storia ad un bambino.

Recenti ricerche scientifiche dimostrano come la lettura con una certa continuità, ai bambini di età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale, in quanto è un'opportunità di relazione tra il bambino e i genitori, che cognitivo, in quanto si sviluppano meglio la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura in futuro. 

La voce di un genitore che legge crea un legame solido e sicuro con il bambino che ascolta. Attraverso le parole dei libri la relazione s'intensifica, e i due, o più, entrano in contatto e in sintonia grazie al filo invisibile delle storie e alla magia della voce. 

La voce del genitore sopratutto, ma anche la mia, per esempio, quando leggo ai miei bambini, è magia per loro. L'elemento che conta di più è lo stare insieme, condividere la lettura come un'attività semplice. Infatti non sono richieste doti particolari di bravura o tecnica, è sufficente seguire il testo e intraprendere con il bambino una lettura dialogica, ricca di scambi affettivi, di sguardi, di pause e silenzi, che riempiono la storia di amore e affetto reciproco. 

Quando è meglio leggere ai bambini?

  • se il bambino si agita o è inquieto non insistete, troverete un altro momento;
  • si può riservare alla lettura un momento particolare durante la giornata: prima del sonnellino o della nanna, dopo i pasti principali; è importante che anche il genitore sia tranquillo e rialssato e possa concedersi quei dieci minuti di qualità;
  • si può approffitare dei momenti di attesa, per esempio durante un viaggio, in attesa dal medico, dove, in questo caso la lettura potrebbe fungere anche da conforto se è spaventanto oppure ha paura.

Come condividere i libri con i bambini?

  • scegliere un luogo confortevole dove sedersi insieme;
  • far vedere la copertina e parlare del contenuto del libro;
  • eliminare le altre fonti di distrazione: quando si legge, si legge e basta;
  • tenere in mano il libro in modo che il bambino o la bambina vedano chiaramente le pagine;
  • leggere con partecipazione e trasporto, cambiare la voce dei personaggi, cambiare il tono della voce;
  • variare il ritmo di lettura: più lento o più veloce;
  • lasciare scegliere al bambino/a il libro preferito;

rileggere lo stesso libro tutte le volte che ve lo chiede, anche se vi annoia (sappiate che se continua a chiedervi lo stesso libri è perchè c'è un bisogno, legato a quella lettura, ancora da soddisfare).

Il "potere" delle parole insieme a quello delle emozioni che proviamo entrano dritti dritti nel nostro cuore e nella nsotra pancia, rimandandoci in questo modo la possibilità di pensare all'importanza del "come" ci esprimiamo, sopratutto e in particolare nei confronti dei bambini quando il nostro obiettivo è proprio quello di emozionarli. 

E voi? Quando leggete ai vostri bambini, cosa provate?

Aspetto i vostri commenti ed esperienze via mail!

26/03/2023

Le domande degli occhi

I magnifici quattro

i magnifici quattro

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26/03/2023

Le domande degli occhi

I magnifici quattro

I magnifici quattro: la mente, la mano, il movimento, il linguaggio.

 

Questi quattro elementi umani li ho definiti i magnifici quattro proprio ripensando ai famosi super eroi che salvavano il mondo da catastrofi inverosimili. Allo stesso modo la mente, la mano, il movimento e il linguaggio permettono a tutti noi di “salvarci” da soli nella giungla del nostro mondo.

La mente

Così scrive Maria Montessori nelle prime pagine del libro “La Mente del bambino”: “Molti sostengono oggi, come me, che la parte più importante della vita non è quella che corrisponde agli studi universitari, bensì il primo periodo, che si estende della nascita ai sei anni di vita, perché proprio in questo periodo si forma l’intelligenza, il grande strumento dell’uomo”.

L’apprendimento di un bambino è completamente diverso da quello di un adulto. Il bambino crea tutto: tutti i suoi movimenti, tutti i movimenti sublinguali o labiali per poter parlare lui li crea, tutto ciò di cui noi adulti siamo dotati lui lo crea. Noi adulti per imparare qualcosa di nuovo dobbiamo contare sulla nostra volontà, motivazione, desiderio, determinazione, a volte anche mettendo in conto la “fatica”.

Il bambino no!

Il bambino ha una mente inconscia, ricca, molto ricca d’intelligenza. Maria Montessori definisce “mente assorbente” la mente del bambino proprio perché il suo funzionamento è paragonato a quello di una spugna che assorbe tutto quello che lo circonda.

Prendiamo l’esempio del linguaggio: i bambini nei loro primi due anni di vita imparano la lingua madre e nessuno gliela insegna, ma la imparano vivendola.  La stessa cosa la vediamo nel movimento: si muove, gattona, sta in piedi, ed infine cammina, ha imparato da solo vivendo il suo movimento.

Pensate a noi stessi, quando, da adulti, vogliamo imparare a ballare, a sciare, a giocare a tennis per esempio, ci servono tanto tempo, e altrettanto sforzo, ed in più se non manteniamo un certo allenamento costante nel tempo, perdiamo la padronanza dei movimenti acquisiti.

I bambini, nei loro primi anni di vita, imparano senza sforzo di memoria, imparano per sempre e perfettamente. Questo vuole dirci Maria Montessori quando parla di mente assorbente.  

La mano

Maria Montessori definisce la mano del bambino piccolo un organo d’intelligenza! Come mai?

Il bambino fa esperienza del mondo attraverso la mano, attraverso di essa e grazie ad essa, sempre tratto da “La mente del bambino”, scrive la dott.ssa Montessori: “Lo sviluppo dell’abilità della mano è legato nell’uomo allo sviluppo dell’intelligenza, e se consideriamo la storia, allo sviluppo della civiltà. Potremmo dire che quando l’uomo pensa, egli pensa ed agisce con le mani…Grazie alle mani che hanno accompagnato l’intelligenza si è creata la civiltà: la mano è l’organo di questo immenso tesoro dato all’uomo”.

È un argomento molto corposo, denso, importante, tanto che Maria Montessori dedica a questo argomento interi capitoli dei suoi libri per spiegarci la necessità di dare fiducia ai bambini e lascarli sperimentare la vita attraverso il tatto.

La psiche del bambino si sviluppa attraverso le esperienze che lui o lei fanno con le mani. L’evoluzione della sua crescita appartiene alle situazioni di vita e non ha seguito senza di esse. Il tanto amato slogan Montessoriano “aiutami a fare da solo” significa proprio questo: lasciate che i vostri figli facciano esperienza, e se possibile sicuri della loro incolumità, che la facciano da soli.

Il movimento

Il principio chiave del pensiero pedagogico di M. Montessori e il suo metodo è che vede l’uomo come un’unità di corpo e di spirito e il movimento è connesso all’intelligenza. I muscoli fanno parte del sistema nervoso che viene definito come un sistema di relazione.

Per Maria Montessori questo è un aspetto imprescindibile ed è stato ampiamente confermato da tutti gli attuali studi: l’educazione deve rispettare questo principio di relazione in quanto lo sviluppo mentale è connesso strettamente al movimento e dipende da esso. Il movimento è il punto di arrivo del sistema nervoso: prima il cervello, poi i sensi ed infine il movimento. Il bambino deve trovare, all’interno del suo ambiente, dell’ambiente in cui vive, la possibilità concreta e reale di agire, in quanto è da questo presupposto, dall’azione effettiva, che nascono le attività di pratica Montessori, ossia quell’insieme di esercizi che rappresentano unità di pensiero e di azione che sono la base della formazione dell’uomo.

Linguaggio

Il linguaggio non è una ripetizione di parole: le parole sono sostenute dal pensiero e l’uso delle parole sostiene e aumenta il linguaggio. Il linguaggio è lo strumento per comunicare all’esterno e allo stesso tempo consente il dialogo con noi stessi, ci permette di focalizzare i nostri pensieri, di esaminarlo, di porci domande e darci risposte, non è un caso che per comunicare veramente con gli altri è molto importante anche saper parlare a noi stessi.

Vi ho parlato, in merito alla mente di mente assorbente e di come questa sia in grado di assimilare tutto attorno a sé e l’acquisizione del linguaggio ne è un esempio evidente.

Non mi addentro nelle note tecniche per l’acquisizione del linguaggio, importante sapere, per noi educatori e genitori è che le tre necessità di base per poter apprendere la lingua materna sono:

  • poter udire bene,
  • avere un apparato fonatorio funzionante,
  • avere il desiderio di comunicare

Per i bambini è fondamentale saper curare questi quattro aspetti, e con cura intendo il fatto che noi adulti/genitori/educatori dobbiamo imparare a dare loro la nostra fiducia che gli serve per sperimentare l’azione e non solo nel successo, ma anche nel fallimento. La fiducia ai bambini la diamo solo se abbiamo fiducia in noi stessi!

 

 

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