30/01/2025
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30/01/2025
Mamme tra lavoro e famiglia: il vero equilibrio esiste?
Sono una mamma. Sono una professionista. Sono una donna con sogni, desideri, ambizioni e, come tutte, con una vita da incastrare tra mille impegni.
E sì, me lo sono chiesto anche io tante volte: E se mollassi tutto?
Se un giorno decidessi di smettere di lavorare per dedicarmi completamente alla mia famiglia? Se potessi finalmente vivere senza corse, senza il senso di affanno, senza la sensazione di essere sempre in ritardo sulla mia stessa vita?
Perché diciamocelo: essere una mamma che lavora non è facile. Ma nemmeno essere una mamma a tempo pieno lo è.
La verità è che la società ci chiede continuamente di scegliere: o sei una mamma realizzata nel lavoro, indipendente e in carriera, oppure sei una mamma che si dedica interamente alla famiglia e che “sacrifica” sé stessa per il bene dei figli.
Ma io non credo nelle scelte nette. Io credo nell’equilibrio. Credo nella possibilità di trovare un modo per essere una mamma felice senza rinunciare a una parte di sé.
Quel pezzo che manca sempre…
Non molto tempo fa, sono stata costretta a fermarmi per qualche giorno. L’influenza mi ha tenuta a casa e, per la prima volta dopo tanto tempo, non avevo scadenze, appuntamenti, corsi da preparare.
All’inizio mi è sembrato bellissimo: poi qualcosa ha iniziato a scricchiolare, mi sentivo inquieta. Mi mancava un pezzo.
Perché sono una mamma, ma sono anche una persona che ama il suo lavoro, che ha costruito un percorso, che si sente viva quando può aiutare le persone a riscoprire sé stesse. E, anche se amo profondamente stare con mio figlio, sentivo che, senza quel pezzo, mi mancava qualcosa di essenziale.
E allora mi sono chiesta: quante mamme si sentono così? Quante si trovano divise tra il desiderio di essere presenti e il bisogno di non perdersi come donne?
Mamme lavoratrici: il dilemma tra felicità e sensi di colpa
Noi mamme lavoratrici conviviamo con una sensazione che sembra non lasciarci mai: il senso di colpa.
���� “Se lavoro, i miei figli sentono la mia mancanza.”
������ “Se resto a casa, perdo una parte di me.”
Ogni scelta sembra sbagliata.
Eppure, nel tempo ho capito che non è la quantità di tempo che passo con mio figlio, e la mia famiglia a fare la differenza, ma la qualità di quel tempo.
Perché posso essere presente tutto il giorno e sentirmi frustrata e distratta. Oppure posso avere meno tempo, ma viverlo con autenticità, presenza e connessione.
E questo me lo ha insegnato proprio il Metodo Montessori, che applico nel mio lavoro come educatrice e Family Coach:
✔ Un bambino non ha bisogno di una mamma sempre presente, ma di una mamma felice.
✔ L’indipendenza è un valore, per i figli e per le madri.
✔ Un ambiente armonioso conta più delle ore trascorse insieme.
Se mi sento bene con la mia vita, mio figlio lo percepisce. Se io sono felice, lui/lei cresce con una mamma che gli trasmette sicurezza e amore.
E allora ho smesso di farmi la domanda sbagliata (è meglio lavorare o restare a casa?) e ho iniziato a chiedermi: come posso costruire un equilibrio che mi faccia sentire bene?
Mamme a tempo pieno: libertà o gabbia invisibile?
Dall’altra parte, ci sono mamme che scelgono di dedicarsi completamente alla famiglia. E spesso mi capita di lavorare con loro nei miei percorsi di coaching: Mamma Life Balance.
Alcune sono felici, altre no.
Perché il problema non è se si lavora o meno, ma se quella scelta è consapevole o subita.
Ho conosciuto mamme che si sono sentite costrette a lasciare il lavoro perché non c’era abbastanza supporto, perché conciliare tutto sembrava impossibile. Donne che hanno sacrificato sé stesse senza accorgersi che, col tempo, quel sacrificio si trasformava in frustrazione.
E allora iniziano a sentirsi invisibili, a percepire che il loro valore è legato solo a quello che fanno per gli altri. E una mamma che non si sente più vista, amata e valorizzata, lentamente smette di sentirsi felice.
Ecco perché il vero punto non è scegliere tra lavoro e famiglia, ma scegliere noi stesse, scegliere di stare bene.
Il segreto della felicità materna: scegliere il proprio equilibrio
Non esiste una formula perfetta per tutte, e ancor di più non esiste la “Bacchetta magica” che con un incantesimo fa cambiare le cose. Esiste il DDF, quello sì, esiste davvero, bello, chiaro, e limpido come l’acqua: Darsi Da Fare.
Esistono mamme che amano il loro lavoro e si sentono complete così.
Esistono mamme che si realizzano nella cura della famiglia e stanno bene in questa dimensione.
Ed esistono mamme che devono ancora trovare la loro strada.
Ma c’è una cosa che ho imparato: quando una mamma è felice, tutta la famiglia sta meglio.
E allora smettiamo di sentirci in colpa.
Smettiamo di farci definire dagli schemi esterni.
Smettiamo di chiederci se stiamo facendo abbastanza.
E iniziamo a chiederci: come voglio sentirmi?
Perché essere mamme è una parte di noi, ma non è tutta la nostra identità.
E la felicità, come sempre, si impara strada facendo.
27/12/2024
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27/12/2024
Gentilezza e Gratitudine: i 5 passi per realizzarle
Un altro anno è passato, e in questi giorni di bilanci e riflessioni non posso che fermarmi un momento e lasciar parlare il cuore. Sono grata. Grata per tutto quello che ho ricevuto in questi mesi: l’affetto di chi mi segue, la fiducia dei miei clienti, e le connessioni profonde che si sono create grazie al lavoro che amo. Ogni messaggio, ogni incontro, ogni confronto ha lasciato un segno e mi ha ricordato una cosa fondamentale: nulla avviene per caso.
La gentilezza e la gratitudine sono state il filo conduttore di questo anno. Sono partite da piccoli gesti e hanno trovato la strada per tornare, amplificate, come un’energia silenziosa e potente. Penso a tutte le volte in cui, lavorando con una famiglia o durante un percorso di coaching, un gesto gentile o un sincero “grazie” ha cambiato l’atmosfera, sciolto tensioni, aperto nuovi orizzonti. Gentilezza e gratitudine non sono solo valori, ma potenzialità concrete, capaci di trasformare il nostro modo di vivere e relazionarci.
L’ho capito ancora più chiaramente grazie ad alcune esperienze recenti. Partecipare all’aperitivo del Movimento Mezzopieno mi ha fatto riflettere sul valore della gratitudine e della gentilezza nella costruzione di comunità positive. Regalare a mio figlio un libro come Sii gentile mi ha ricordato che queste virtù si possono insegnare, allenare e coltivare. Ogni volta che ho scelto di essere gentile – con me stessa, con gli altri, con le sfide quotidiane – ho visto come questa scelta tornasse indietro sotto forma di sorrisi, riconoscimenti e momenti di pura bellezza.
I 5 passi per realizzare gentilezza e gratitudine nella vita quotidiana:
Fermati e osserva: Trova ogni giorno un momento per notare ciò che hai, le persone che ti stanno accanto e i piccoli gesti di cui sei grato. La consapevolezza è il primo passo.
Pratica il grazie sincero: Ringraziare non è solo cortesia, ma un modo per riconoscere e valorizzare gli altri. Dillo spesso, dillo con il cuore.
Allenati alla gentilezza: Fai un piccolo gesto gentile ogni giorno, senza aspettarti nulla in cambio. Anche una parola di incoraggiamento può fare la differenza.
Scrivi la tua gratitudine: Tieni un diario della gratitudine. Ogni sera, annota tre cose belle accadute nella giornata. Ti sorprenderà quanto c’è per cui essere grati.
Sii gentile con te stesso: Non dimenticare che la gentilezza inizia dentro di noi. Trattati con amore e comprensione, soprattutto nei momenti difficili.
Gentilezza e gratitudine sono contagiose. Si diffondono da cuore a cuore, creando legami che superano le differenze e ci fanno sentire parte di qualcosa di più grande. Sono semi che possiamo piantare ogni giorno, con gesti semplici ma significativi: un grazie sincero, un complimento inaspettato, un ascolto attento. E sono anche il modo più autentico per dire "ti vedo, ti riconosco, e scelgo di esserci per te".
In chiusura di questo anno, voglio ringraziarvi tutti. Grazie per la fiducia, per le parole di incoraggiamento, per i vostri percorsi di crescita che mi avete permesso di accompagnare. Ogni passo insieme è stato un dono, e non vedo l’ora di continuare questo cammino nel nuovo anno.
Vi lascio con una domanda che è anche un augurio:
come possiamo rendere la gentilezza e la gratitudine i pilastri del nostro prossimo anno?
Io credo che siano i doni più grandi che possiamo fare, a noi stessi e al mondo.
Grazie di cuore, e che il nuovo anno porti a tutti noi ancora più motivi per essere grati, gentili e felici. ��
Con affetto,
Santina
25/09/2024
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25/09/2024
Lasciare spazio all'autonomia
Quando si tratta di educazione, spesso il nostro primo impulso è quello di aiutare i bambini in ogni momento, intervenendo per risolvere i loro problemi o anticipare i loro desideri. Sembra un gesto di amore e protezione, ma in realtà può rivelarsi controproducente per il loro sviluppo. La filosofia di Maria Montessori, basata sull’autonomia, ci insegna che lasciare spazio ai bambini di agire da soli, anche di fronte alle piccole sfide quotidiane, è essenziale per farli crescere sicuri di sé e competenti.
I bambini sono naturalmente curiosi e motivati a esplorare il mondo che li circonda. Quando permettiamo loro di fare da soli, stiamo in realtà offrendo loro l’opportunità di sviluppare competenze fondamentali, come la capacità di risolvere problemi, prendere decisioni e fidarsi delle proprie capacità. Se, al contrario, interveniamo costantemente, impediamo loro di sperimentare queste sfide, riducendo la possibilità di sviluppare quella fiducia in se stessi che è così cruciale per la loro crescita.
Un esempio che osservo frequentemente negli ambientamenti a scuola riguarda i bambini di un anno. Alcuni di loro, quando vedono un oggetto interessante poco lontano, non fanno alcun tentativo per raggiungerlo. Non perché non siano fisicamente in grado, ma perché sono abituati ad avere i loro desideri anticipati dagli adulti. Di fronte a una situazione nuova, si arrabbiano o si bloccano, convinti di non potercela fare da soli. Questo atteggiamento nasce proprio dal fatto che, troppo spesso, gli è stata negata l'opportunità di provare, di sbagliare e di riuscire per conto proprio.
L'Errore di Anticipare i Desideri dei Bambini
Come Promuovere l’Autonomia dei Bambini
La chiave per permettere ai nostri figli di sviluppare fiducia in se stessi sta nel concedere loro l’autonomia di cui hanno bisogno. Ma come possiamo farlo concretamente? Ecco alcune strategie che possono aiutare:
Osservare senza intervenire immediatamente: Quando il bambino si trova di fronte a una sfida, come raggiungere un oggetto o risolvere un piccolo problema, osserviamo prima di intervenire. Spesso il bambino troverà una soluzione da solo, e questa vittoria lo rafforzerà più di qualsiasi aiuto esterno.
Offrire un ambiente preparato: Secondo il metodo Montessori, l’ambiente deve essere preparato in modo che il bambino possa muoversi e esplorare in sicurezza, ma senza troppi ostacoli. In questo modo, si sentirà libero di agire in autonomia, sviluppando le sue capacità motorie e cognitive.
Accettare i fallimenti: Lasciamo che i bambini sperimentino anche i loro fallimenti. Cadere e rialzarsi è parte del processo di apprendimento, e ogni fallimento è un passo avanti verso il successo. Come genitori, è importante non affrettarsi a risolvere tutto, ma piuttosto incoraggiarli a riprovare.
Mostrare fiducia: Quando un bambino percepisce che il genitore si fida di lui, è più incline a fidarsi di sé stesso. Mostriamogli che crediamo nelle sue capacità, anche quando sembra difficile. Questo rafforza la sua autostima e lo motiva a prendere l’iniziativa.
L’autonomia è un dono prezioso che possiamo fare ai nostri figli. Permettergli di agire, sperimentare e superare le sfide da soli li aiuta a crescere forti, sicuri e fiduciosi nelle proprie capacità. Come family coach Montessori, credo fermamente che i bambini abbiano molto più potenziale di quanto a volte i genitori possano immaginare. Dobbiamo imparare a fidarci di loro, affinché loro possano imparare a fidarsi di sé stessi. Questo è il primo passo verso uno sviluppo sano e sereno.
Con stima,
Santina
12/08/2024
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12/08/2024
Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi un tema che mi sta particolarmente a cuore: l'amore per la vita, visto attraverso il prisma dell'educazione Montessori.
L'Amore per la Vita nell'Educazione Montessori
Maria Montessori ci ha insegnato che l'educazione non è solo un mezzo per acquisire conoscenze, ma è un viaggio di scoperta e crescita che coinvolge tutta la persona. L'amore per la vita è una componente fondamentale di questo percorso, ed è qualcosa che possiamo coltivare sin dai primi anni di vita dei nostri bambini.
L'Ambiente Preparato
Nel metodo Montessori, l'ambiente è preparato con cura per rispondere ai bisogni naturali del bambino, stimolando la sua curiosità innata e il desiderio di esplorare. Ogni dettaglio, dai materiali didattici ai mobili, è progettato per favorire l'autonomia e il rispetto per il mondo che ci circonda. In questo modo, i bambini imparano a prendersi cura di se stessi, degli altri e dell'ambiente, sviluppando un profondo senso di responsabilità e amore per la vita.
Comne esercizio pratico vi propongo di coinvolgete i vostri bambini nella preparazione del loro spazio. Potete chiedere loro di aiutarvi a scegliere e organizzare i materiali che usano quotidianamente. Questo non solo li aiuterà a sentirsi responsabili, ma anche a sviluppare un profondo senso di appartenenza e amore per il loro ambiente.
La Consapevolezza e l'Amore per le Piccole Cose
Un aspetto cruciale dell'amore per la vita è l'educazione alla consapevolezza. Insegniamo ai bambini a vivere il momento presente, ad apprezzare le piccole meraviglie quotidiane e a riconoscere l'importanza di ogni singolo gesto. Quando un bambino annaffia una pianta o prepara il proprio pranzo, sta imparando a vedere la bellezza e il valore nelle attività quotidiane, sviluppando gratitudine e rispetto per ciò che ha.
Esercizio pratico: Ogni giorno, dedicate qualche minuto con il vostro bambino per osservare la natura. Potete fare una passeggiata in giardino, osservare il cambiamento delle stagioni, o semplicemente guardare il cielo insieme. Questo aiuterà il vostro bambino a sviluppare una profonda connessione con il mondo naturale e a coltivare un senso di meraviglia e gratitudine.
Essere Modelli di Comportamento
Come genitori, possiamo sostenere questo processo offrendo ai nostri figli un ambiente ricco di stimoli positivi e opportunità di apprendimento. Possiamo essere modelli di comportamento, mostrando loro come affrontare la vita con passione, curiosità e gentilezza. Ricordiamoci che i nostri figli imparano soprattutto osservando noi, e quindi è fondamentale che anche noi viviamo con amore e rispetto per tutto ciò che ci circonda.
Esercizio pratico: Dedicate del tempo ogni giorno a fare qualcosa che vi appassiona insieme ai vostri bambini, che sia cucinare, dipingere, suonare uno strumento o leggere un libro. Mostrate loro la gioia che queste attività vi portano e incoraggiateli a esplorare le loro passioni. Questo li aiuterà a sviluppare un atteggiamento positivo e curioso verso la vita.
In conclusione, ricordiamoci che l'amore per la vita non è qualcosa che si insegna con lezioni teoriche, ma è qualcosa che si vive ogni giorno, attraverso le esperienze concrete e le relazioni autentiche. Coltiviamo nei nostri bambini la passione per la scoperta, la gratitudine per le piccole cose e il rispetto per tutto ciò che li circonda. Solo così potremo crescere individui felici e consapevoli, capaci di vivere una vita piena e soddisfacente.
Grazie per avermi letta. Se avete domande o volete approfondire questi argomenti, non esitate a contattarmi. Alla prossima!
Spero che questo articolo vi abbia ispirato. Condividetelo sui vostri social e fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie e a presto, Santina
20/05/2024
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20/05/2024
Ciao a tutti e benvenuti nello spazio dedicato al blog, che per questo mese approfondisce un argomento della rubrica "Cosa farete da grandi???", che tengo sui social, il lunedì. Oggi voglio parlarvi di un tema fondamentale per tutti noi, soprattutto per voi ragazzi e ragazze adolescenti: l'importanza di avere un sogno e di crederci con tutte le vostre forze.
Perché è importante avere un sogno?
Avere un sogno significa avere una direzione nella vita, un obiettivo che ci motiva ad alzarci ogni mattina e ad affrontare le sfide quotidiane. Per voi adolescenti, che state vivendo una fase di grandi cambiamenti e scoperte, è ancora più cruciale avere un sogno. Vi aiuta a focalizzare le vostre energie e vi dà una ragione per impegnarvi.
Un sogno non è solo un'aspirazione professionale, può essere anche un desiderio personale, un progetto creativo, un viaggio da fare, una causa in cui credere. Qualunque sia il vostro sogno, esso rappresenta una parte essenziale di chi siete e di chi diventerete.
Come trovare il proprio sogno?
Non esiste una formula magica per trovare il proprio sogno, ma ci sono alcuni passi che potete seguire per aiutarvi a scoprirlo:
1. **Conoscete voi stessi**: Dedicate del tempo a riflettere su ciò che vi appassiona, su cosa vi rende felici e su cosa vi fa sentire vivi. Quali sono le attività che vi fanno perdere la cognizione del tempo? Quali sono i vostri talenti naturali?
2. **Esplorate nuove esperienze**: Non abbiate paura di provare cose nuove. Partecipate a corsi, attività extracurricolari, volontariato. Ogni nuova esperienza è un'opportunità per scoprire qualcosa di nuovo su voi stessi.
3. **Ascoltate le vostre emozioni**: Prestate attenzione a come vi sentite quando pensate a diversi possibili futuri. Quali idee vi eccitano e vi entusiasmano? Quali vi lasciano indifferenti o vi spaventano?
Crederci: la chiave del successo
Avere un sogno è solo il primo passo. La parte più difficile è crederci e lavorare sodo per realizzarlo. Questo richiede:
- **Determinazione**: Non lasciatevi scoraggiare dai fallimenti o dalle difficoltà. Ogni ostacolo è un'opportunità per imparare e crescere.
- **Pazienza**: Realizzare un sogno richiede tempo. Non aspettatevi di raggiungere i vostri obiettivi immediatamente. Perseverate e non perdete di vista il vostro scopo.
- **Supporto**: Cercate il supporto di amici, familiari, insegnanti e mentori. Non abbiate paura di chiedere aiuto e di condividere il vostro percorso con chi vi circonda.
Il potere dei sogni
Credere nei propri sogni non solo vi aiuta a raggiungere i vostri obiettivi personali, ma vi rende anche più resilienti, fiduciosi e determinati. I sogni vi spingono a superare i vostri limiti e a diventare la versione migliore di voi stessi.
In conclusione, cari ragazzi e ragazze, vi incoraggio a sognare in grande e a non smettere mai di credere nei vostri sogni. Ogni grande conquista nella storia è iniziata con un sogno e con la determinazione di trasformarlo in realtà. E voi, cosa farete da grandi? La risposta è dentro di voi, nei vostri sogni. Non abbiate paura di scoprirla e di seguirla.
Vi invito a condividere i vostri sogni via mail o nei commenti sui social, o come volete, ma sognate in grande!!!
Continuate a seguire la rubrica "Cosa farete da grandi???" per altri consigli e ispirazioni. Sono qui per sostenervi nel vostro viaggio verso un futuro straordinario!
Un abbraccio,
Santina
10/03/2024
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10/03/2024
Rispetto della Vita: Fermarsi sulle Strisce Pedonali per un Sicuro Inizio di Giornata
Ogni mattina, milioni di persone in tutto il mondo si dirigono al lavoro, impegnate nelle proprie attività quotidiane. Tuttavia, spesso durante questo tragitto, il rispetto per la vita viene messo in secondo piano. Uno degli esempi più evidenti di questo è il mancato rispetto delle strisce pedonali. Questo succede a me, tutte le mattine.
Le strisce pedonali sono state progettate per garantire la sicurezza dei pedoni mentre attraversano la strada. Tuttavia, troppo spesso vediamo automobilisti e motociclisti ignorare queste regole fondamentali del codice della strada, mettendo a rischio la vita dei pedoni. E la mia.
Il mancato rispetto delle strisce pedonali non è solo una violazione delle leggi del traffico, ma è anche un segno di mancanza di rispetto per la vita umana. Ogni volta che un automobilista decide di non fermarsi sulle strisce pedonali, mette in pericolo la vita di chi sta attraversando la strada.
È importante ricordare che dietro ogni pedone c'è una persona con una famiglia, degli amici e dei progetti per il futuro. Fermarsi sulle strisce pedonali non solo è una questione di rispetto per le regole, ma anche di rispetto per la vita stessa.
Inoltre, fermarsi sulle strisce pedonali crea un ambiente più sicuro per tutti gli utenti della strada. Rispettare le regole del codice della strada contribuisce a ridurre il rischio di incidenti e a promuovere una cultura della sicurezza stradale.
Come cittadini responsabili, è nostro dovere fare la nostra parte per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada, compresi i pedoni. Fermarsi sulle strisce pedonali è un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella vita di qualcuno.
In conclusione, rispettare le strisce pedonali è una questione di rispetto per la vita e per la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Ogni volta che decidiamo di fermarci sulle strisce pedonali, stiamo contribuendo a creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti.